Il racconto che andrete a leggere è tratto dal mio diario di
viaggio. La copia originale la troverete sul sito www.turistipercaso.it , per partecipare
al contest l’ho rivisitato.
Enjoy it!
Viaggio organizzato da me e mio marito per festeggiare il nostro
1° anniversario di matrimonio. La meta scelta dopo innumerevoli pagine
analizzate sul sito di turisti per caso, che secondo me è l’ideale per avere
informazioni attendibili su tutto il mondo, è stata l’arcipelago delle
Seychelles.
Così contenti della scelta, siamo andati alla ns agenzia di
viaggio di fiducia, e abbiamo organizzato la settimana dal 27.06.2005 al
04.07.2005, di cui un giorno è andato via a causa del viaggio…sigh! Un giorno
in meno nel Paradiso!
E stato inutile consultare il catalogo datoci da Marcello per la
scelta della località e dell’alloggio perché avevamo gia vahliato la scelta:
Praslin, 2^ isola più grande delle Seychelles e come alloggio “Le Laurier”,
piccola guest house di 5 camere, con un bar e un ristorante, rinomato per il
buon rapporto qualità-quantità, a 100 ml dal mare.
La partenza tanto attesa è giunta e il 27 giugno 2005 siamo
partiti per Roma alle 14.30, per il check-in delle 17.30 e la partenza delle
20.30 (partenza con linea Ait Seychelles sono da Fiumicino con scelta di andata
o ritorno di notte). L’andata è scivolata via veloce, avendo viaggiato di
notte, tutti noi passegeri al 4° Rem dormivamo come ghiri e all’apertura degli
occhietti già scorgevamo l’aeroporto di Mahè , l’isola più grande delle Seychelles.
Io e mio marito temevamo il grand caldo, d’altronde siamo a 5
gradi dall’equatore, ma ci siamo ricreduti perché sì l’equatore ci alitava sul
collo, ma lì il tasso di umidità è proprio basso, così messi i piedi a terra e
tirato un bel sospiro di sollievo per l’afa non trovata, ci dirigiamo all’ufficio
immigrazione (non potete sbagliare, c’è una sola entrata e vi guidano gli
autoctoni del luogo).
Giunti lì, una fila da paura, e con 1 ora e ¾ per la coincidenza
del volo nazionale per Praslin, impauriti, stanchi ed entusiasti alla vista
delle palme
Riprese le valigie ci dirigiamo nuovamente alla dogana,
reimbarchiamo le stesse e con un fittizio biglietto di 20 cm di plastica, a
seconda del colore (blu, green, yellow card) si prende la coincidenza per
Praslin. E volete perdervi l’emozione di un 20 posti che decolla e in 15 minuti
vi porta a destinazione?!da provare, perciò non vi racconto nulla!
Giunti a Praslin troviamo la hostess della C.H. che ci
accompagna al pullman per il trasferimento da/per l’aeroporto incluso nel
prezzo. Saliamo e ci dirigiamo alla nostra guest house. Iniziamo ad assaporare
la terra del luogo:le palme regnano sovrane, sono dappertutto, sulla spiaggia,
sul ciglio della strada…ho detto strada?!una lingua di asfalto che si snoda tra
precipizi e acqua marina in un turbinio di Sali e scendi e l’autista, mentre
guidava, con la guida a sinistra, parlava al cellulare…miiiii un incubo! Dopo 15/20
minuti arriviamo a Le Laurier. Se siete dei modaioli dimenticatevi questa ‘natura’
sull’isola perché ci sono solo due discoteche perennemente vuote…
Piccola, carina, pulita ed accogliente, ecco come si presenta ai
nostri occhi stanchi e al nostro pancino affamato Le Laurier. In attesa della
consegna della camera ci offrono un cocktail in una noce di cocco enorme con
tanto di orchidea e cannuccia…
Cominciamo a sentire aria di relax. Buono, almeno mettiamo qualcosa
nello stomaco. Finalmente ci portano in camera: un lettone di legno, con petali
di orchidea, (fiore nazionale per la produzione della vaniglia) sparsi sulle
lenzuola (altro che guest house questo è un benvenuto da 5 stelle), una
scrivania, due poltrone di vimini, una verandina con sdraio e un bagno…miracolo
… i bagno c’è anche il bidè si sente l’influenza del colonialismo francese! Prima
passeggiata per renderci conto del posto e prime immagini relative al
fantastico mondo che ci attendeva.
Nel pomeriggio poi viene a farci visita una rappresentante della
C.H. di Praslin, Marylene, una signora sui 50, simpatica che ci ha esposto il
loro programma di escursioni, lasciandoci un plico, senza impegno e dandoci
appuntamento forfettario, facendoci visita ogni tanto per controllare se tutto
procedesse bene.
Insomma, disponibile ma non invadente, Ottimo!!! Alla sera abbiamo deciso di fare due escursioni: il venerdì a La Digue, a 85,00 € a persona, comprensivo di trasferimento in traghetto A/R, pranzo e visita alla fabbrica della copra; il sabato alla Vallè de Mai, il parco nazionale patrimonio dell'Unesco e pomeriggio ad Anse Lazio, spiaggia più bella di Praslin, a detta di molti. Abbiamo poi approfittato dei due giorni prima per girare il posto e prendere un pò di sole! Il 2° giorno a Praslin comincia con una bella spalmata di abbronzante protezione 30 e lunghe passeggiate sul litorale di Anse Volbert, Cote D'Or, nella lunghezza di 4 km, un incanto! La sabbia è davvero bianca e col sole a picco sull'oceano la spiaggia diventa accecante.
Insomma, disponibile ma non invadente, Ottimo!!! Alla sera abbiamo deciso di fare due escursioni: il venerdì a La Digue, a 85,00 € a persona, comprensivo di trasferimento in traghetto A/R, pranzo e visita alla fabbrica della copra; il sabato alla Vallè de Mai, il parco nazionale patrimonio dell'Unesco e pomeriggio ad Anse Lazio, spiaggia più bella di Praslin, a detta di molti. Abbiamo poi approfittato dei due giorni prima per girare il posto e prendere un pò di sole! Il 2° giorno a Praslin comincia con una bella spalmata di abbronzante protezione 30 e lunghe passeggiate sul litorale di Anse Volbert, Cote D'Or, nella lunghezza di 4 km, un incanto! La sabbia è davvero bianca e col sole a picco sull'oceano la spiaggia diventa accecante.
C'è uno strano movimento di maree a
Praslin: la mattina l'acqua è alta, tanto che gli asciugamani quasi toccavano
le onde e zero bagnasciuga, mentre nel pomeriggio c'è una bassa marea
impressionante, tanto che per nuotare dovevamo camminare un bel pò.
La mattina, il pomeriggio e la notte (non spaventatevi
dunque!) tra i cespugli adiacenti alla spiaggia ci sono decine di autoctoni,
giovani ed anziani, ben nascosti, che escono al momento giusto per proporvi il
cambio monetario, ovviamente illegale. Ero a conoscenza di quest'usanza del
posto perché alcuni di voi lo hanno scritto dei diari precedenti, ma non mi
sono fidata, così da persona civile ho preferito il cambio in banca, nella MBM,
che sarà meno conveniente (1 euro - 6.31 rupie), però con il foglio che vi
rilasciano al cambio, in caso non spendiate tutto e vogliate cambiare le rupie
in euro, con questo foglio lo potete fare, invece le rupie di contrabbando ve
le riportereste in Italia. Vi consiglio, inoltre, di cambiare poco alla volta,
noi abbiamo cambiato prima 20,00€
e poi 30,00€, giusto il necessario per fare la
spesa alimentare di 6 gg, e poi l'euro è ben accettato. Abbiamo speso tutto
senza il bisogno del contro-cambio.
La 1° notte sonno azzerato perché lì era festa dell'indipendenza,
quindi balli e musica a palla fino all'alba. Siamo andati a vedere: un
palchetto, una chiostrina con delle bibite, un mini dj, un po’ di gente del
posto e tanto tanto trambusto...Non era proprio la pace che sognavamo!!!
Dunque, 1° notte a occhi aperti! Piccolo monito: il tramonto non esiste alle
Seychelles, alle 18:30 scende il sole e cala la notte, abbracciando ogni cosa e
portando con se tanti ospiti inattesi e qui comincia la nostra 2° notte
seychellese.
Abbiamo trascorso quasi 5 ore alla caccia dei
geki, piccoli ramarri marrone chiaro,
spiaccicati sulle pareti della camera, mimetizzati a tal
punto che eravamo convinti ne fosse uno solo...Invece ne erano 4...O mio
Dio...L'assalto dei geki!!! Mio marito pensava fossero geki volanti, non so,
perché aveva timore che salissero sul letto,così si era messo in testa di
cacciarli tutti, ma sono talmente veloci a sgattaiolare qui e là, che dopo un
bel po’, ho buttato la spugna e sono crollata in un sonno profondo...Profondo?!
Ma và, và, nel bel mezzo della notte una specie di fruscio inquietante ci
sveglia: cos'è stato? Prima a destra, poi a sinistra, o mio Dio, si avvicina
alla porta...Sapete come ci siamo sentiti? Avete visto il film "Sign"
con Mel Gibson, sugli alieni e i cerchi nei campi di grano? Ecco, più o meno
assediati come loro nella cantina e non avevamo neanche i cappelli conici di
alluminio per proteggerci!!! Un incubo!!! Se si continua così torno a casa più
stressata di prima! Dopo un'ora con l'orecchio teso per sentire dove o come si
muoveva la COSA, ci addormentiamo. La mattina seguente, 3° giorno, non abbiamo
scoperto cos'era l'essere notturno (devo gioire o scappare?), abbiamo fatto
colazione e ci siamo diretti nuovamente in spiaggia.
Vi voglio raccontare una cosa: prima di partire mi ero
detta "gireremo tutta l'isola da capo a piedi"...Marylene ci ha detto
che dove eravamo noi era considerato il centro di tutto perché pieno di
ristoranti e mini market per la spesa, con boutique per souvenirs, dunque non
abbiamo sentito il bisogno di prendere il Tata, autobus di linea, per girare
l'isola. Anche perché i giorni erano contati e almeno un po’ di sole lo
volevamo prendere. Così a parte Cote D'Or e le due gite non abbiamo visto
altro.
Chissà se la 3° notte porterà consiglio! Prima di andare
nuovamente a letto, vi voglio raccontare qualcosa sulla cucina creola,
altrimenti me lo scordo.
La cena al ristorante è a buffet, noi abbiamo pagato per
la mezza pensione 25,00€ a persona escluso le bevande che per
loro sono gli extra (alla fine abbiamo pagato 23,00€ di bibite che in 5 giorni non è tanto).
Le prime due sere avevamo qualcosa da ridire
sulla cucina che era abbondante ma niente di che. Per di più il mercoledì, loro
giorno di chiusura, siamo andati a mangiare con un vaucher da loro datoci, a un
ristorante vicino, "Le Duc de Praslin", dove abbiamo mangiato la vera
cucina creola e siamo rimasti delusi perché i turisti per caso avevano
confermato l'ottima cucina de Le Laurier, per cui non mi ridavano i conti. Poi,
grazie a Dio, ci siamo ricreduti. Il proprietario cucinava alla brace, davanti
al buffet, pesce, maiale e pollo e sui tavoli ogni ben di Dio: verdure,
stufati, riso, contorni, una prelibatezza! Per non parlare dei dolci: torta al
cioccolato uno spettacolo e per chi soffre di stitichezza una bella mousse o
una crostata alla frutta della passione e il problema svanisce, così come i
magnifici tortini che abbiamo assaporato una mattina (e che vi ripropongo in
questo post per il contest). La cucina è migliorata da venerdì sera, ma
almeno possiamo dire di aver mangiato creolo, con salsine fantastiche,
leggermente piccanti, paprika, curry...Buonissimo! Arriva la 3° notte e
l'indomani ci aspettava La Digue, quindi pensavamo di dormire alla grande e
invece verso le 3, un urlo disumano ci sveglia col cuore in gola...Ma dove
siamo capitati? Penso che fosse stato un volatile, visto che l'isola ne è
piena...Un consiglio: portatevi i tappi per le orecchie! 4° giorno: La C.H. Ci
viene a prendere alle 10:30 e ci porta al Jetty, il porto. Dopo un po’ arriva
il nostro gruppo pieno di italiani e ci imbarchiamo per la Digue.
Sono emozionata perché dicono sia l'isola più bella delle
Seychelles. Il tragitto dura 30 minuti con mio marito che soffre il mal di mare
e si sente male ed io che prego Dio (le preghiere sono ricorrenti in questa
vacanza!) che le onde smettano di agitarsi! Riusciamo ad arrivare a terra e per
benvenuto ci offrono un cocco da bere, diffidate, fa schifo, sembra acqua
rilavata! Bleah! Comincia il nostro tour dell'isola. Saliamo su un pulmino con
panche di legno aperto ai lati, rinominato da me "carretto siciliano”
e ci portano alla fabbrica
all'aperto della copra. Qui il cocco viene fatto essiccare, poi sminuzzato e
macinato in un grande frantoio la cui pala è girata da un bue nero che ruota,
ruota e ruota e macina , macina il cocco, producendo l'olio, ottimo per la
cucina, il corpo e i capelli.
Ecco! Dietro questa struttura attraverso la foresta di
palme, c'è la 1° spiaggia di la Digue con queste enormi rocce granitiche. Sono
impressionanti. Ma il mare è agitato così scattiamo solo foto e giriamo qualche
filmato.
Dopo ci portano a pranzo su Anse Source D'Argent,
la spiaggia più conosciuta per via
di "Castaway" o dello spot Bilboa. Abbiamo visto le rocce e la
spiaggia è veramente spettacolare, però per via del tempaccio e del vento, il
mare non è stato come lo avevamo immaginato, quindi il bagno si è annullato, ma
in compenso abbiamo dei ricordi fantastici tra le rocce granitiche e le palme
sovrastanti
Alle 16:30 siamo tornati a Praslin e il ritorno
è stato migliore: siamo stati sulla prua (davanti) e abbiamo attutito i colpi!
Dopo una lauta cena, abbiamo finalmente trascorso una nottata tranquilla...Ho
parlato troppo presto...Scoppia un temporale, uno scroscio incredibile, meno
male che dopo un'ora si è calmato ! Il sabato mattina arriva in un baleno: 8:30
si parte con lo stesso gruppo di venerdì. Si arriva alla Vallè de Mai. Tutto
dentro è veramente enorme. Le palme sono alte 30 mt quelle maschio e 24 mt
quelle femmina. Il frutto della palma femmina è il pregiato "coco de
mer" così chiamato perché secondo la leggenda si pensava provenisse
dall'acqua del mare. Impiega 15 anni a crescere e cade spontaneamente. Tutta la
valle è protetta da degli alberi particolari, detti "incendiari"
perché in caso di incendio sono i primi a bruciare e lo fanno lentamente proprio
per permettere alla forestale di domare l'incendio e salvaguardare la foresta.
Una cosa che mi ha colpito è stato il modo in cui muoiono:
sia la femmina che il maschio perdono prima le enormi foglie, poi si sgretolano
su loro stessi fino ad arrivare alle radici e provocano una piccola voragine
piena di buchi. Oltre alle palme abbiamo visto le lucertole, le salamandre e il
fantastico ragno da palma, di 10 cm con le buffe zampette nere e arancioni .
Giovanni , la guida, me lo messo sul braccio e mi sono divertita perché al
tatto sembrava di gomma e poi è innocuo, lui se lo faceva camminare sulla
faccia! Non abbiamo visto il pappagallo nero perché in questo periodo il mango,
suo cibo, è già caduto.
Verso le 11.30 ci ha portato ad Anse Lazio.
E' una lunga distesa di sabbia
bianca, e fin qui niente di che, ma sulla sinistra, verso la vegetazione, c'è
una laguna di acqua cristallina, delimitata da grandi rocce rosa, e sulla
destra l'oceano con un'acqua celeste, quasi bianca e delle onde da paura che
arrivavano a 2 mt di altezza e non vi nascondo che ci siamo divertiti un mondo
a farci trascinare su e giù verso la spiaggia! Troppo bello, senza fiato! Noi avevamo il pranzo al sacco, ma in caso di fame acuta ci sono 2 ristoranti in zona: Le Chevalier e Le Bonne Plume. C'è anche una boutique per i souvenirs dove acquisti, magliette, olio di cocco e tante altre cosette. Bellissimo! La sera abbiamo cenato benissimo, hanno dato il meglio di loro! La notte riposo perfetto...Finalmente! Un consiglio: portate con voi carte, riviste e libri per passare il tempo; vi sconsiglio le passeggiate notturne sul bagnasciuga perché ci sono le zanzare delle alghe che lasciano ricordini da cortisone
L'ultimo giorno, la domenica, volevamo
aumentare la tintarella e schiattare sotto il sole, ma verso le 12.00 è
scoppiato un temporale: poco male eravamo in acqua, più bagnati di così...Ma la
pioggia seychellese è recidiva e picchietta forte, così siamo scappati in
camera e terminato il nostro ultimo giorno di mare. Con nostalgia abbiamo
rifatto le valigie, con nostalgia pensavamo alle minuscole ranocchiette
stradali, agli enormi granché rossi e alle lumache notturne; con nostalgia
ricordavamo la laguna, le palme, le onde, l'oceano azzurro; con nostalgia
abbiamo passato l'ultima notte con i nostri amici geki e gli uccelli
soprannaturali della notte; con malinconia lasciamo una papilla gustativa allo
stufato e ai dolci; una nota anche alla gente del posto, sempre cordiale,
disponibile e tollerante...Un tuffo al cuore per questa terra indescrivibile,
per questa esperienza irripetibile, un pensiero alle Seychelles che non
dimenticheremo mai come il nostro 1° anno di vita insieme. Grazie Madre Natura!
Valentina & Umberto
P.S. Alcuni consigli pratici: portate con voi
la guida Lonely Planet dove troverete tutte le informazioni utili per il
viaggio; la torcia perché lì non ci sono lampioni e se a volte vi rincerca una
passeggiata senza la luce è un guaio! carte, riviste e libri; repellenti x
zanzare; abbronzanti alta e media protezione e tanta gioia nel cuore per la
fortuna di visitare un posto magico! Ciao e buon viaggio! ].
In merito alla
cucina seychellese vi voglio riproporre un dolce che assaporammo una delle
mattine di quella fantastica ed irripetibile vacanza africana: la crostata al
mango e cocco, ovviamente in una mia rivisitazione.
Tortine Di Mango E Cocco
Ingredienti Per la
Frolla:
380
gr farina 00
180
gr miele di acacia
1
uovo
1
cucchiaino estratto vaniglia
140
gr burro
Ingredienti Per Il Ripieno:
1
mango
50
gr polpa di cocco
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1
cucchiaio di lievito
90
gr zucchero semolato
Ingredienti Per La Cottura:
1
uovo
q.b.
zucchero a velo
Procedimento:
Preparare
la pasta frolla, seguendo il metodo classico.
Farla
riposare in frigo per 1 ora circa.
Foderare
6 stampi per mini crostate con la pasta frolla stesa.
Mescolare
il mango, la frutta della passione, lo zucchero e il lievito.
Riempire
le tortine con il composto
e richiudere con un altro foglio di frolla.
Spennellare
le superfici con l’uovo sbattuto e cospargere di zucchero a velo.
Infornare
per 20/30 minuti a 180°.
Noi
la mangiammo così, ma credo che accompagnata a del gelato alla vaniglia sia un
vero Paradiso di gusto.
Devo
dire che si somiglia moltissimo alla crostata mangiata a Praslin, un aroma e un
gusto davvero unici.
Con Questa Ricetta Partecipo Al Contest Di Squisito Cooking
le Seychelles sono il primo viaggio che ho fatto per capodanno da fidanzata con il mio attuale marito. un posto meraviglioso e queste tortine non sono da meno e il ripieno veramente esotico
RispondiEliminaRicetta inserita...grazie per la partecipazione!
RispondiEliminaTi aspetto con le tue prossime realizzazioni, se ti va...hai tempo fino al 30 di aprile...più ricette inserite, più probabilità di vincere uno splendido soggiorno a Budapest!
Grazie!
Un bacio cara!
Anch'io quando viaggio tengo sembre un "diario di bordo"..mi sembrava di leggere il mio ^.^
RispondiEliminaQueste tortine sono una goduria..adoro sia mango che cocco e insieme devono essere una bomba :-P
In bocca al lupo per il contest <3
la zia Consu
Quando ho letto cocco e mango non ho potuto non passare, è uno dei miei connubi preferiti!!! Le foto mi hanno fatto venire una gran voglia di partire di nuovo... Credo che proverò a fare il tuo dolce, sono sicura che avraà successo!!!
RispondiEliminaUn dolce favoloso e un viaggio da sogno un bacio ISA
RispondiEliminaSette giorni movimentati, ma molto belli e indimenticabili. I tuoi tortini sono un ricordo veramente goloso.Mi hai fatto venire voglia di mare!!!! Complimenti e in bocca al lupo per il contest.
RispondiEliminapastaenonsolo.blogspot.it
posti fantastici e dolce squisitissimo..complimenti!
RispondiElimina