In ricordo alla bella città di Napoli
Napoli è una città che mi è rimasta nel cuore, non fosse altro
che ho anche parenti in loco, ma è davvero una città splendida, soprattutto io
che sono amante del mare e della buona tavola.
Un tempo, quando ero ragazzina, trascorrevo intere estati dai
miei parenti e ho potuto visitare la Napoli marittima grazie alla barca che
aveva zio a Pozzuoli, un mare fantastico.
Ho visitato Ischia e Capri, la prima leggermente più grande
della seconda, anche se vi dico la verità non ho avuto modo di visitarla per
bene perché ero in una casa vacanza, senza patente, proprio nel porto in
località Casamicciola.
Mentre Capri la visitai in lungo e in largo.
Al di là delle isole, che meritano davvero, luogo che mi è
rimasto nel cuore è proprio la città di Napoli e ogni volta che rivivo quei
ricordi mi ridico che prima o poi dovrò tornarci. A vedere quel lungo mare da
cui si vede il Vesuvio; il Castel dell’Ovo, che sorge sull’isolotto di
Megaride, nominato così grazie alle leggende napoletane secondo cui Virgilio
avrebbe nascosto l’uovo all’interno dei sotterranei segreti del castello, da
quell’uovo pendevano tutte le fortune di Castel Marino. Da quel momento l’intero
destino di Napoli e del castello dipesero da quell’uovo.
Il Maschio Angioino è un’altra pietra miliare della città, la
cui costruzione risale ai primi del 1200. Una fortezza che si staglia nella sua
maestosità sulla piazza antistante. Ora al suo interno si trova il museo
civico.
In una delle mie visite andai al Museo della Cappella Sansevero dove
si trova la statua del Cristo Velato, credetemi se vi dico che questa statua è
viva. La statua interamente in marmo, sembra viva davvero, il Cristo è sotto ad
un velo e se lo guardi attentamente sembra quasi che tu possa percepire il suo
dolore, tra le pieghe si vedono le piaghe (scusate il gioco di parole), Lui
giace lì, disteso, con questo velo adagiato sopra, come se il velo mostrasse
ancora di più la sua nudità e le sue membra.
Una statua che ancora adesso mi commuove.
Nel mio cuore anche il Vomero, parte collinare di Napoli, da cui si staglia un panorama mozzafiato.
Ma Napoli non è solo cultura e arte, mare e natura, Napoli è
anche shopping.
Ci sono luoghi per tutte le tasche, passeggiare lungo via dei
Mille, via Calabritto o via Carlo Poerio dove potrete ammirare vetrine delle
più famose case di moda del mondo, ma cosa più bella è il centro storico della
città dove si fanno dei veri affari. Inoltre, nei mercatini, si vive la vera
atmosfera partenopea.
Le mie visite sono sempre state estive, quindi non ho mai potuto
ammirare le bancarelle degli artigiani che vendono le statuine per il presepio,
ma prima o poi ci andrò anche in quella stagione.
Ricordo che mio zio usava acquistare la domenica mattina le
paste tipiche napoletane: Babà, sfogliatelle ricce, vera bontà del posto. I pasticceri
hanno creato anche la versione alla frolla per i palati meno esigenti, a dirvi
la verità io vado matta per le prime, e mangiate calde sono una vera libidine.
Non ho mai provato a realizzarle, ma quest’anno, per la Pasqua
ho deciso di provare.
Non avendo la più pallida idea di come fosse l’impasto, l’uso
degli ingredienti e il procedimento ho studiato, leggendo libri partenopei e
visitando pagine web, alla fine ho unito un po’ qua e un po’ la e ho creato una
ricetta ad Oc per il mio forno.
Beh, ammetto che anche se preferisco le ricce, ho sfornato anche
le frolle J .
Ingredienti:
Per la pasta Riccia:
300 gr farina 00
200 semola rimacinata di grano duro
150 gr strutto
15 gr miele
q.b. sale
200 gr acqua fredda
Per la frolla:
300 gr farina 00
130 gr zucchero di canna
150 burro
2 uova
1 cucchiaino cannella
1 uovo per spennellare
Per La Farcitura:
150 gr semolino
100 gr zucchero a velo
130 gr ricotta
50 gr frutta candita (arancia e ciliegie)
1 uovo
1 cucchiaio raso cannella polvere
1 bustina vanillina
Procedimento:
Pasta Riccia:
Mescolare 100 gr farina, strutto e sale,
impastare aggiungendo poco alla volta dell’acqua per rendere l’impasto sodo ed
elastico.
Spennellarla con lo strutto fuso, prima di avvolgere
la pasta in pellicola
e far riposare in frigo per 1 ora.
Stendere la pasta in una sfoglia molto
sottile, anche aiutandovi con una sfogliatrice.
Tagliate 8 strisce larghe 12 cm e lunghe 65
cm, spennellate con lo strutto fuso, adagiate le strisce una sopra l’altra,
fino ad ottenere un substrato di strisce.
Arrotolate dalla parte più corta
e formate un
rotolo di circa 3 cm di diametro e 24 di lunghezza, ungete di strutto, avvolto
in pellicola e fate riposare in frigo per 1 notte.
Pasta Frolla:
Riunire gli ingredienti in un mixer e una
volta pronto l’impasto, farlo riposare 30 minuti in frigo.
Stendete la frolla, con un coppa pasta ricavate dei cerchi che riempirete con la crema di semolino
ricoprendo con altro disco di frolla
Spennellate di uovo
ed infornate per 15 minuti a 180°.
Farcitura:
Bollite 800 ml acqua con il sale, versare a
pioggia il semolino, mescolare e far cuocere per 20 minuti.
Versarlo in un recipiente sempre mescolando,
aggiungere la ricotta, lo zucchero a velo, la frutta candita, la cannella e
l’uovo.
Riprendere il rotolo di pasta e tagliarlo a
fette di 1 cm,
in dettaglio le spirali
poi ogni fetta dovrete lavorarla con i pollici, l’indice e i
medi spingendo dal centro verso l’esterno,
creando una conchiglia ovale,
che
farcirete con la crema e richiuderete bene i lembi esterni per non far
fuoriuscire il composto.
Infornate a 210° per 5 minuti (ventilato)
estrarle dal forno e farle riposare 5 minuti,
infornarle di nuovo e cuocerle
per 15/20 (io 17) minuti a 190°,
spennellandole ogni tanto con strutto fuso.
Sfornate e fate freddare, in seguito
spolverizzare di zucchero a velo.
Sfornate le sfogliatelle di frolla.
[ Con questi impasti ho ottenuto 24
sfogliatelle ricce mignon, 8 sfogliatelle frolla grandi e 2 mignon ].
Con Questo Contest Partecipo Al Contest Di Squisito Cooking ‘Viaggionel gusto’
Auguri di una Pasqua felice e serena.
RispondiEliminaUn abbraccio forte.
Stefy
La pasta riccia è assolutamente una scoperta fantastica..grazie!
RispondiEliminaCosa darei per mangiare una di ogni tipo....sono bellssime,! Buona pasqua. Annamaria
RispondiEliminaUn'introduzione magnifica, ma queste sfogliatelle sono fan-ta-sti-che!!!!!
RispondiEliminaBuona Pasqua a te e alla tua famiglia :)
Buonissime!! :)
RispondiEliminaRicetta inserita, grazie per la partecipazione!
RispondiEliminaTi aspetto con le prossime ricette...se ti va...più ricette inserite, più possibilità di poter viancere uno splendido soggiorno a Budapest!
Grazie!
Ma tu lo sapevi che le sfogliatelle ricce sono il pezzo di pasticceria piu difficile al mondo?? te la sei cavata egregiamente! piacere di conoscerti, non faccio molti dolci perchè rotolerei però guardare i tuoi è un piacere! mi unisco anche io ai tuoi followers!
RispondiEliminaCiao Monique eheeee a me lo dici? Da neo pasticciera confermo ciò che mi scrivi: le sfogliatelle ricce tolgono la vita però poi quando le mangi te la rimettono .... Con tutto quello strutto spennellato sopra!!!!!! Aaaaargh il mio giro vita sta ancora litigando con me, eh eh eh! Comunque benvenuta nella famiglia cara!!!
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