Una Fetta Di Paradiso: Lutto

sabato 12 luglio 2014

Lutto

Ci sono giorni in cui mi sembra che non è successo niente. Mi alzo, mi specchio, mi guardo lì, e trovo quel gonfiore che mi colma di tristezza infinita. Altri giorni so che quello che mi è capitato mi ha segnata, un’altra volta, per sempre. Altri giorni mi comporto come un automa sperando che il dolore passi in fretta. Mi sono chiusa in casa da quattro giorni. Lontana dai giudizi, lontana dalle cattiverie, lontana dai ‘professori’ che tutto loro sanno e tutto loro consigliano, lontana dalle speculazioni della gente che pare si sollazzino a chiedere ripetutamente ‘come stai?’. Lontana da tutto questo, nel mio mondo solitario, aspettando che ritorni mio marito, che ci guardiamo negli occhi per accorgerci che ciò che abbiamo vissuto è reale, un incubo senza fine. Nonostante l’isolamento voluto sento ancora l’oppressione della gente, che vuole sapere, che si telefona tra loro per avere notizie, che mandano allo scoperto l’unica persona con cui parlo, oltre mio marito, mia madre. Lei è discreta, nonostante tutto, ma io so che vuole carpire come realmente io mi senta. In realtà non lo so neanche io come mi sento. Ancora frastornata. Sento nelle orecchie le mie urla di dolore, il mio contorcermi sul letto come se mille lame infuocate mi trapassassero da parte a parte ripetutamente, ancora e ancora, punteruoli appuntiti che si spingono nel profondo, sotto gli occhi di mio marito, impotente di fronte a tanto dolore fisico … e non solo. Io tra le lacrime, cercando di farmi coraggio perché la fine della fine sarebbe arrivata presto. Come mi sento? Come ci si sente quando una parte di te muore. Ci penso e scendono giù lacrime, lacrime amare. Non ci penso e le lacrime sono sempre lì, che fanno capolino come perdo le staffe per qualsiasi nonnulla. Questo uno dei motivi del mio isolamento. Non posso affrontare il mondo al momento. Troppo dolore. Eppure non ce lo siamo sognati. A metà maggio veramente è successo ciò per cui abbiamo atteso da anni. Il segnale era evidente … doppia lineetta. Eppure, a distanza di tre mesi quasi completati per una manciata di giorni, già era tutto finito. Si dice che bisogna aspettare il termine del primo periodo perché per una piccola percentuale si scampa l’inevitabile…ebbene per noi non è stato così. Ad aspettare abbiamo aspettato. Pochi intimi conoscevano il nostro stato. Una fatalità?Il destino? Un caso? Non lo sappiamo, sta di fatto che quando vivi un’esperienza così tanto desiderata, ad un certo punto perdi ogni cognizione, perdi il contatto con la realtà. Ti trovi lì, ad allisciare la tua pancia, colma di amore e affetto, per quell’esserino che dopo qualche mese potrà riempire le tue braccia e non realizzi che il miracolo che hai tanto agognato sta per spegnersi per ‘una cosa che può succedere’. Perché checche ne dicano i medici, noi abbiamo sempre creduto che nel momento in cui i due gameti si incontrano, già si forma l’essere umano, che ha varie fasi di crescita, ma non è mai stato chiamato da noi due, embrione o feto,ci siamo rivolti a lui sempre come a nostro figlio. E guardare su quel monitor il suo cuoricino battere, un puntino così piccino con un battito visibile e presente … un’emozione infinita. Sentire che lo proteggerai da tutto e coccolarlo all’inverosimile. Informarti su tutto ciò che sta accadendo lì dentro, ora vivendo l’esperienza in prima persona e non dai racconti delle tue amiche e parenti che non smettevano mai di parlarne in tua presenza, facendoti sentire un completo pesce fuori d’acqua ogni volta. Accoccolarsi sul divano e trascorrere ore e ore immobile affinché si potesse ben arpionare a te stessa, evitando sollecitudini di qualsiasi natura, facendo attenzione all’alimentazione, seguendo i consigli del medico, uscendo con l’auto il minimo indispensabile, evitando buche e sussulti, salsedine e sabbia, altezze montane e schiamazzi, in una culla umana e ovattata per accoglierlo e coccolarlo. Un momento vissuto solo dalla presenza di mio marito, come un volerci abbandonare all’evento tanto atteso, all’evento tanto voluto. Poi apri gli occhi, e tutto è scomparso. No, non lo abbiamo sognato, le visite si sono susseguite nei mesi, il cuore batteva anche la seconda volta. Forte, evidente sullo schermo, pulsava ad un ritmo regolare. E così la terza volta, con quel corpicino cresciuto, la testa formata, il corpo affusolato, la coda quasi scomparsa. Poi … poi la quarta volta, lui era lì, fluttuava nella sua bolla protettiva, completa, perfettamente tonda, senza ammaccature, senza distacchi, una bolla d’acciaio, attaccato al suo cordone ombelicale, fluttuava come su una nuvola, era di spalle, si intravedeva la colonna vertebrale, la testa perfettamente formata, visibili le braccine e le gambine, ma niente battito BFC. Ho letto e riletto queste tre lettere un’infinità di volte: BFC BFC BFC BFC … mi hanno trapanato la testa e la vista per infinite ore … BFC BFC BFC … solo la sera, al pronto soccorso, ho carpito il loro significato [Battito Fetale Cardiaco], ecco cos’era, ‘mancanza di Battito Fetale Cardiaco', nostro figlio sie era spento, era morto. Sentirsi dire mentre guardi quell’esserino fluttuante nella tua pancia, quello che dovrebbe essere il miracolo della vita, il tuo sogno divenuto realtà, e ti senti dire ‘c’è un problema, non si vede il battito’ e dopo poco, attivato il volume, la conferma che non si sente neppure, ecco in quel preciso istante siamo entrambi morti, dentro, di nuovo. Perché tu pensi che potrai difendere tuo figlio da tutto e da tutti, sempre e comunque, ma non è così, quando arriva la sua ora, puoi anche avvolgerlo tra le tue braccia, ma lui muore e tu resti in vita, nell’agonia del dolore per la sua perdita. Non possiamo proteggerli per sempre, non possiamo quando la Natura fa il suo corso, quando il destino bussa alla sua porta, quando il caso si trova in quel momento, quando il ‘può succedere’ è lì e lo assale, inglobandolo. Tu sei inerme, impossibilitata a salvarlo e ti senti morire. Come mi sento? Mi sento morta. Una parte del mio cuore non batte più, ha smesso quando ha smesso di battere il suo. Mancamenti, convulsioni, pianti e disperazione sono susseguiti da quella frase. Portavo dentro di me nostro figlio morto, galleggiava esanime nel suo liquido  e noi, all’esterno, in cerca di una ragione per affrontare il dolore, in un caleidoscopio di emozioni e sentimenti contrastanti, con la solita vocina che ci trapanava il cervello ‘perché a noi? Perché di nuovo a noi?’. Seppur credente, non prego quasi mai, ma in questi tre mesi ho pregato tutte le sere affinché il nostro cucciolo potesse nascere sano e salvo, ho pregato come non mai, ma le nostre preghiere non sono state ascoltate, archiviate forse, mentre il suo destino si compiva. Straziante, la parola giusta, che ci contraddistingue in questo momento, uno strazio ricordare, uno strazio pensare, uno strazio immaginare, uno strazio muoversi, uno strazio spiegare, uno strazio ragionare, uno strazio girare pagina. E poi l’esperienza che ti segna ancora, che ti lascia un altro segno distinguibile nel tuo cuore, un altro vissuto che non augurerei a nessuna donna di vivere, quel momento in cui ti strappano letteralmente tuo figlio dal tuo ventre. Perché oltre al dolore psicologico del funesto evento, si sussegue quello fisico e corporeo del momento in cui lo tirano fuori. Momento troppo personale e agghiacciante per essere riportato sotto scrittura, momento che rimarrà indelebile nelle nostre menti per tutta la vita. Poi, il nulla. Ti ritrovi distesa nel lettuccio dell’ospedale, inerme, con tuo marito che ti bacia sulla fronte, sulle labbra, anch’esso umido dalle troppo lacrime discese, mentre la disperazione si impossessa di noi e di fuori, nel mondo circostante, altre donne coronano il loro desiderio materno concependo figli e accogliendoli in famiglia tra strepitii dei parenti che accorrono all’ingresso della sala parto, i vagiti del neo arrivato e le infermiere che in un rocambolesco turbinio si intercambiano tra la sala e l’ingresso. Tu sei lì vicino, nel tuo dolore, ad ascoltare la vita che nasce, mentre la morte è appena stata nella tua stanza. Perché la nascita e la morte fanno parte della vita. C’è chi esulta di felicità, e chi si piega di fronte al dolore, piangendo e cercando di trovare una via di uscita alla sofferenza. Sono le due fasi inevitabili della vita che niente e nessuno può evitare. Come mi sento? Distrutta, amareggiata, straziata, svuotata. Dite che passerà? Certamente ora è troppo presto pensare che passerà, magari fosse possibile che con uno schioccho delle dita mi ritrovassi allo stato di beatitudine che avevo raggiunto dopo anni di lotte e sconfitte, riuscendo ad andare avanti e trovare conforto in altre possibilità. Ora mi sembra superfluo anche solo pensarci. Scrivere di questa esperienza e condividerla con voi tutti mi sembra riduttivo in confronto a ciò che abbiamo e stiamo vivendo in questi giorni, quasi un insulto a nostro figlio perduto per una mancanza di BFC. Il post originario era così pieno di trepidazione, felicità e gioia infinita, speravo di poterlo pubblicare quanto prima, magari dopo la quarta visita, per rendervi partecipi della nostra esultanza, invece, ancora una volta, la vita è stata beffarda nei nostri confronti. Baciate i vostri bambini, coccolatevi stretti stretti, anche se hanno fatto qualche marachella, se fanno i dispetti ai fratelli o alle sorelline, baciateli senza sosta, passate tanto tempo con loro, viveteli sempre, perché quando arriva ‘il momento dei saluti’, non potrete proteggerli, non potrete essere lì al posto loro, viveteli adesso, viveteli, anche per noi.

Ciao figlio mio, ti abbiamo amato con tutto il nostro cuore, fai compagnia a tuo fratello o tua sorella, che sicuramente ti ha aspettato ed accolto quando sei volato in cielo, noi ce la faremo,  andremo avanti, te lo prometto.


29 commenti:

  1. No Vale, mi spiace tantissimo per quello che ti è successo! Ti abbraccio forte! Il dolore di perdere una creaturina dentro di te deve essere enorme, ti sono vicina col cuore <3

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  2. Non ho parole per consolarti,ho solo gli occhi pieni di lacrime,mi dispiace immensamente,mi viene dal cuore dirti non arrenderti,perche' la vita a volte ci sorprende,ti mando un abbraccio immenso ciao.

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  3. ..sto piangendo con voi...non ci sono parole giuste o sbagliate da dire in questa situazione, preferisco abbracciarti stretta stretta e dirti che ti sono vicina con il mio cuore..tvb Vale <3
    Prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno, io sarò qui ad aspettarti e x qualunque cosa conta sul mio sostegno...

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  4. Un post molto commuovente anche per me che non sono in causa, ma figuriamoci per te e tuo marito. Non ci sono parole e non voglio nemmeno fare tante parole, ma ti/vi voglio mandare un grandissimo abbraccio e vi chiedo di essere forti anche se è molto difficile in questi casi. Solo chi è direttamente in causa può capire il dolore più di ogni altra cosa. Mi dispiace tantissimo. Avrei letto più volentieri un altra delle tue belle e buone ricette, che sentire questo grandissimo dolore che spezza il cuore, ma purtroppo la vita riserva anche di questo. Che Dio vi rinforzi il vostro cuore e vi coccoli Egli come sa meglio. Ancora un grandissimo abbraccio e mi fermo qui, perché mi hai fatto commuovere veramente !!! Claudia

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  5. Ho letto ogni tua parola con profondo sgomento. Ti abbraccio forte. Anche se e' difficile, cerca di non perdere mai, mai, la speranza. <3

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  6. Vale, mi dispiace tantissimo. Che dal vostro dolore possa rinascere infinito amore. Immagino come vi sentiate, o forse no .. ma non è finita, vale. Coraggio. ti abbraccio forte.

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  7. Non ci sono parole per alleviare il tuo dolore..ti mando un forte abbraccio...

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  8. Non posso dirti nulla, se non mi spiace. Ho vissuto parola per parola con te, ho passato anni terribili prima che arrivassero i miei angioletti, mi hanno tolto un'ovaia,esami, visite, torture,ecografie, inseminazioni, punture, ho preso tanti chili che ancora mi porto dietro, pianti ogni volta che arrivava il ciclo, inseminazioni non riuscite. Poi ho deciso di gettare la spugna, di non provarci piu', volevo adottarne uno, la disperazione mi ha spinto a scrivere una lettera a Babbo Natale, chiedendogli un figlio e il mese successivo aspettavo il mio Gabriele. Io credo che i miracoli esistano, a me e' successo dopo tante sofferenze, lo auguro anche a te con tutto il cuore. Continua a sperare, a crederci, a pregare Dio, vedrai che prima o poi la felicita' arrivera'!!!Lo so che le mie parole non bastano per farti sentire meglio, ma tu provaci lo stesso, ok???Un abbraccio forte Sabry

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  9. Piccola quanto mi dispiace....non ho parole per consolarti..solo un grandissimo abbraccio..
    Barbara

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  10. Cara Valentina , anche se ci conosciamo solo virtualmente e superficialmente , leggendo questo post , ho sofferto per te .
    Ti e' capitata una cosa ingiusta e troppo dolorosa da mandar giu' . Certe cose non dovrebbero mai capitare a coppie unite come voi ! Da quel che leggo , hai un marito che ti sta molto vicino , dovrete farvi forza l'un l'altro e superare tutto , sei una ragazza intelligente e ne saprai uscire .
    Non ci sono parole per cosolarti in questo momento , spero solo tu possa superare tutto !
    Ti mando un grande abbraccio , Cinzia .

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  11. con le lacrime agli occhi ti abbraccio stretta stretta! <3

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  12. Ho rivissuto parola dopo parola la mia esperienza, quindi capisco perfettamente quello che hai provato e che provi!!! Non smettere di sperare Vale!!!
    Ti abbraccio forte forte
    Carmen

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  13. Vale non ci sono parole, ho letto con le lacrime agli occhi , non riesco a immaginare lo strazio che state vivendo, mi dispiace tantissimo, non è giusto !!
    Adesso non è il momento, ma voi non dovete smettere di sperare.
    Vi sono vicina, un fortissimo abbraccio!!
    Laura

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  14. Vale, sto piangendo assieme a te e a tuo marito. Ci sono passata anch'io, per ben due volte e la frase "Può succedere" l'hanno detta anche a me, senza capire che è un'altra lama che ti ferisce, come la perdita di quel minuscolo esserino. Poi un giorno la fortuna che un altro esserino si è aggrappato forte ed è arrivato carico di energia e vitalità. Ora ha quasi 25 anni, ma nei giorni dei non compleanni ricordo anche i suoi fratelli o sorelle che non sono qua a fargli compagnia. Spera sempre, non arrenderti: dietro all'angolo c'è anche per te un esserino forte che si farà un baffo del "Può succedere"!
    Ti abbraccio forte forte :)

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  15. non ci sono parole che possano alleviare il tuo dolore...vi sono vicina, non mollare! <3

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  16. Sono stata a lungo indecisa se commentare o no, mi sembrava quasi di sminuire un tuo momento sacro.Ma poi ho pensato che un abbraccio volevo lasciartelo.. un abbraccio senza parole! :*

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  17. Cara Valentina, non serviranno le mie parole per cancellare le tue sofferenza, ti dico solo, abbi cura di te, fallo per i tuoi angeli...un grande abbraccio di vero cuore!!!

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  18. In questo momento le parole non servono a niente, ti abbraccio forte!
    Vi sono vicina!

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  19. non ci sono parole,come donna ti capisco,un abbraccio forte forte, a presto,pensa anche un pò a tuo marito che soffre in modo diverso da te ma comunque soffre e ancora di più se ti vede abbattuta,un bacione

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  20. Ho letto il tuo post tutto d'un fiato e mi hai fatto piangere, perchè ho vissuto tutto anch'io e capisco perfettamente il dolore. la rabbia, l'isolamento e l'impotenza . Non smettere di crederci e di sperare tesoro !!!!!!
    Ti abbraccio forte

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  21. non trovo le parole giuste..penso che non ci siano parole giuste da dire in questo momento..ti abbraccio solo fortissimo....

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  22. ti abbraccio forte forte amica mia!!

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  23. Ti abbraccio forte Vale, sono sicura che ce la farete!

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  24. mi spiace tanto ogni parola sarebbe superflua
    ma certo che passerà o meglio il tempo lo sai attenua il dolore, ma il ricordo resterà
    Ti abbraccio forte

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  25. Vale cara, sono senza parole, mentre leggevo ho rivissuto anch'io le mie visite con scarse speranze e poi il momento del dolore fisico. Non arrenderti, continua a sperare e a lottare, il dolore non passerà, ma la speranza è l'ultima a morire, ti abbraccio forte forte.

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  26. Ho letto solo adesso questo tuo post, posso solo dirti che mi dispiace che sia successo anche a te e che so quello che provi.

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  27. Sto piangendo, perchè sono mamma, ho vissuto tutto quello che hai vissuto tu all'inizio, con una paura immensa e.....in un emse e mezzo di ricovero ho purtroppo visto tante ragazze vivere quel che è successo a te e che hair accontato con tanta delicatezza e tanto dolore al contempo. Sono mamma da ormai 6 anni e ho 2 bambini, ma questo post ha insgenato qualcosa anche a me. Spero tanto che tu possa diventare mamma, il tuo bambino sarebbe davvero fortunato. Lo spero con tutto il cuore, e dirò una preghiera per te. Ti abbraccio, anche se non potrà confortarti. Ma ci tenevo a dirti che in questo post hai parlato sempre di morte e di vita, di dolore, e felicità...io leggo in questo infinito strazio la tua forza e la tua gioia di vivere. Ti auguro tutto il meglio che desideri e meriti. Buonanotte,a te, a tuo marito, e al tuo angelo!

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