Agonia è una parola chiave, è
sinonimo di fine, fine della vita su questa terra e inizio di nuova vita
altrove. Anni fa non avrei mai pensato di poter credere a qualcosa di simile,
ma oggi affermo di sì, io credo, credo che ci sia qualcosa oltre la morte, un
posto dove i nostri cari defunti aspettano il nostro arrivo, credo che in punto
di morte attorno a noi si staglino le persone che abbiamo amato in vita e che
non sono più accanto a noi da anni, tra i vivi ci sono anche gli spiriti. E credo
questo perché l’ho vissuto, in seconda persona, nei giorni scorsi, l’ho vissuto
dalle parole di una persona a me cara, che ha perso la persona più importante
della proprio vita, lo vivo quando leggo o ascolto di storie pre-morte, perché il
credere è parte di ciò che siamo, ed io credo. Il viverlo da spettatore è
toccante, pensi che non possa essere vero ma io l’ho visto nei suoi occhi,
occhi velati, occhi assenti, occhi ciechi per noi mortali, occhi che vedono
solo ciò che noi non riusciamo a vedere, perché ancorati qui sulla terra tra i
vivi, lei guarda oltre, e gesticola, si porta la mano alla bocca, come se
stesse assaporando qualcosa, e ci mette impegno, e indica davanti a sé, con la
mano aperta, come esortando la venuta verso di sé, e guarda, con quegli occhi
velati, guarda sua madre, sul lato destro del suo letto, e sua sorella sul lato
sinistro, continua a gesticolare, e quando ti chini su di lei e la chiami, si
gira verso di te ma non guarda te, guarda chi è dietro di te o affianco a te,
ma tu non vedi, e lo sguardo è pieno di attesa. Non vedo paura, ma attesa. Lei è
in questo stato da sabato, un’agonia lunga, un’attesa snervante per il
trapasso, sì perché qui lascia i suoi figli, amore eterno per una madre ma al
contempo vuole andare incontro alla sua famiglia di origine, i suoi genitori,
la sua mamma e le sue sorelle, altro amore eterno, e così è in mezzo, tra la
vita e la morte, con un piede nella fossa e uno sul selciato, sbiascica, non si
comprende più cosa dice, anche la sua bocca è stanca, stanca di parlare, di
lamentarsi dal dolore provocato dalle ferite da decubito, stanca di riconoscere
chi le è attorno, stanca di rispondere a chi la chiama insistentemente per auto
convincersi che è reattiva, quando invece è in agonia. Il dolore di una donna, che è stata figlia, che è stata madre, che è
stata nonna, il dolore di una donna forte, compassionevole, sempre serena e
accomodante, una donna vera, una grande lavoratrice, sempre ben organizzata,
una gran cuoca, una ricamatrice professionista, un punto di riferimento per noi
nipoti, per i suoi figli, generi e nuora, una donna tanto amata, la mia cara
nonna Maria. Nonna, so che è questione di ore, ormai ti trascini da giorni, so
che presto il telefono squillerà e la notizia mi porterà tanta tristezza, ma
credimi se ti dico che sono felice perché potrai ricongiungerti con i tuoi
cari, tanto invocati in questi giorni, e nell’amarezza del momento prego che tu
possa andare al più presto verso loro, perché qui la tua vita si è esaurita,
hai trascorso più del tempo che qualsiasi essere umano poteva trascorrere sulla
terra ed è ora che tu ti ricongiunga con i tuoi genitori, le tue sorelle, tuo
marito, in uno stato di beatitudine che solo l’aldilà sa dare, nonna non ti
preoccupare, resterò io accanto alla mamma, insieme a Pietro, così come Ilaria, Ida, Maria
Letizia e Vincenzo, staranno con zia e zio, i tuoi figli non saranno soli, e in
questo immenso dolore perché perdere te, per me, è come perdere una seconda
mamma, ti abbraccio forte e ti mando un bacio, stai serena ci rivedremo un
giorno, e finalmente avremo tempo di sferruzzare insieme, come quando davanti
alla finestra, da piccola, io contavo le auto e tu ricamavi lunghe coperte, in
attesa che il giorno passasse, quel giorno è finito nonna, puoi riposare ora. Ti
voglio immensamente bene, tua nipote Valentina.
mercoledì 29 agosto 2012
lunedì 27 agosto 2012
Dolce di cocco
Ingredienti:
200 gr farina 00
180 gr zucchero
80 gr polpa cocco essiccata tritata
80 gr burro
1 bustina lievito dolci
1/2 scorza grattata limone biologico
10 gr zucchero a velo
125 cl latte
1 uovo
200 gr farina 00
180 gr zucchero
80 gr polpa cocco essiccata tritata
80 gr burro
1 bustina lievito dolci
1/2 scorza grattata limone biologico
10 gr zucchero a velo
125 cl latte
1 uovo
Procedimento:
Setacciare la farina a fontana in un recipiente e aggiungere al centro il lievito e lo zucchero, unire la scorza e il cocco.
Setacciare la farina a fontana in un recipiente e aggiungere al centro il lievito e lo zucchero, unire la scorza e il cocco.
In un altro recipiente sbattete l'uovo
con il latte e il burro, fuso a parte,
aggiungere alla farina,
e mescolare fino
ad ottenere un composto omogeneo ed elastico.
Versare in uno stampo imburrato
ed infarinato, nel mio caso a cupola
e mettere in forno già caldo a 180° per 45
minuti.
Quando la torta è dorata e con la prova stecchino risulta secca all'interno, è pronta. Tiratela fuori e fatela freddare su una griglia, una volta fredda spolverate di zucchero a velo.
Quando la torta è dorata e con la prova stecchino risulta secca all'interno, è pronta. Tiratela fuori e fatela freddare su una griglia, una volta fredda spolverate di zucchero a velo.
Dieta?! Qualcosa che si mangia? - Dolce Di Yogurt E Cacao
L’ho ammetto:
quest’estate sono leggermente lievitata, come avrebbe detto la mia insegnante
delle medie “sei una falsa magra”, in effetti di magro c’è ben poco, ecco forse
i polsi e le caviglie, ma tutto il resto mi si è ampliato. Il brutto delle diete
non è tanto raggiungere il peso forma è mantenerlo, perché non so voi, ma io
ogni volta che mi metto a dieta, l’obiettivo lo raggiungo, ma poi per
mantenerlo devo fare il diavolo a quattro! E puntualmente dopo qualche mese
sono punto e accapo, grrrrrrr!
Ho sempre
pensato di essere io quella al contrario, vi spiego meglio: matrimonio in
vista? L’unica che non ha perso un etto ero io, e a chi mi diceva ‘vedrai
quanto perderai’ guardavo laconica e torva aspettando la perdita, ma il nulla;
pertanto giorno del mio matrimonio unica sposa con tutta la zavorra addosso!
Prima dieta
seria nel lontano 2001, presso un professionista del campo, un dietologo con la
‘D’ maiuscola. Mi ero detta ‘ questa volta farò faville’ eccerto Vale, le
faville le hai fatte, ti sei ammazzata di ginnastica, nuoto e pesavi anche l’aria
che respiravi, i chili son andati via in 4 mesi ed avevo raggiunto un vitino da
vespa senza l’asportazione di alcuna costola, stavo da dio nei miei 57 kg,
anche se la gente maligna mi diceva ‘nooooooooooo, hai perso troppo, stavi
meglio prima’, ‘prima?’ no vi rendete conto la gente, gode sempre sulle
sventure degli altri, come se provasse piacere a vederci schiattare per
raggiungere poi il peso forma, perché certo non ero una silfide, però stavo
davvero bene. Ecco ora io nulla mi vogliano i nutrizionisti, dietologi o
comunque i professionisti del ramo, ma io sono pienamente in disaccordo sulla
dieta di mantenimento, perché se una deve stare a stecchetto 4/5 mesi, tra
alimentazione, nuoto, ginnastica, 10.000 passi al giorno e poi dopo suddetto
periodo si vede reinserirsi alimenti che col tempo provocano nuovamente
sovrappeso, dico io ma perché non continuare a mangiare ciò che è prescritto
nella dieta alimentare che ci ha fatto perdere tutto il peso? Non sarebbe più
saggio evitando così inutili coinvolgimenti a cibi che se prima ci facevano
ingrassare, dopo la dieta dovrebbero farci dimagrire? Ecco questo punto non mi
è chiaro soprattutto perché ho provato sulla mia pelle il risultato, e vi
confermo che se continuate ad ingerire le pietanze prescritte nella dieta non
prenderete neanche un misero etto, se invece, riprendete a mangiare con quella
di mantenimento, tempo un paio di mesi e starete punto e accapo.
La 2^ esperienza
l’ho fatta nel 2006 presso un
nutrizionista, che a differenza del dietologo, non mi faceva pesare un
tubo e mi permetteva di mangiare 6 piccoli pasti al giorno con il week end allo
sbando, nel senso che potevamo mangiare (io e
mio marito, perché ve lo dico, preparare 100 cucine mentre si è a dieta
è deleterio) il sabato sera pizza e birra o coca, domenica a pranzo un primo
carico, che non significa che c’era il tritolo bensì era ripieno, tipo
tortellini, ravioli, lasagna, ecc e dulcisis in fundo il dessert…..ahaaaaaaaa
mio momento catartico della settimana, ovviamente una porzione non tutta la
torta. Il brutto di questa dieta era che dopo il week end impiegavamo 4 giorni
a perdere peso, infatti ci pesavamo il giovedì, per non sentirci dire che
avevamo sgarrato. Anche in questa dieta persi abbastanza, ma a differenza dell’altra
non c’era poi una dieta di mantenimento, perché il nutrizionista vi insegna a
mangiare bene, infatti a seconda del periodo, noi mangiavamo castagne, uva,
fichi, cachi, panettone, colomba, uova di pasqua, cocomeri, gelato, sempre
rispettando la porzione. Con questa dieta persi abbastanza circa 8 chili, nei
punti giusti, mantenni il risultato per bene 2 anni, guarda caso coincise con l’anno
dei miei esperimenti culinari, da allora non ho più smesso e ho dovuto lottare
con me stessa per mantenere un certo peso, sperimentando inoltre libri lambertiani o dukaniani, con scarsi
risultati, ma quest’estate tutto si è andato a
far benedire… il primo che mi dice che l’estate fa perdere peso lo monto! Toccato
nuovamente il fondo riparto da oggi, non vi scrivo il peso, ma vi dico che ne è
abbastanza, e vi comunicherò settimanalmente il risultato perso. Ma non temete,
continuerò a mostrarvi le mie dolcezze, con l’unica differenza che andranno
nelle fauci di qualcun altro, sigh L!
Per oggi vi
dedico questa ricetta per l’appunto dietetica, però non prendetemi sempre in
parola, sempre un dolce è.
Dolce DI Yogurt e Cacao (senza aggiunti di grassi)
Ingredienti:
100 gr farina 00
3 uova
180 gr zucchero
125 gr yogurt bianco naturale
50 gr cacao amaro in polvere
200 ml latte
1 cucchiaino lievito per dolci
1 bustina vanillina
zucchero a velo per la decorazione
3 uova
180 gr zucchero
125 gr yogurt bianco naturale
50 gr cacao amaro in polvere
200 ml latte
1 cucchiaino lievito per dolci
1 bustina vanillina
zucchero a velo per la decorazione
Procedimento:
In una ciotola
sbattere a lungo le uova con lo zucchero, fino a raddoppiare il loro volume.
Aggiungere il
cacao setacciato,
a parte unire il latte con lo yogurt , la vanillina e il
lievito,
aggiungere la farina poco per volta, mescolando ad ogni aggiunta dal
basso verso l'alto per non smontare il composto.
Imburrare lo
stampo (se proprio state a dieta dieta, foderate con carta forno bagnata e
strizzata) e versarci il composto.
Mettere in forno
preriscaldato a 180° per 50/60 minuti.
Togliere dal forno, far freddare e decorare con lo zucchero a velo.
Togliere dal forno, far freddare e decorare con lo zucchero a velo.
N.B. Resta
abbastanza umido all’interno.
sabato 25 agosto 2012
Torta Zebrata Arcobaleno
…e perché nel mio cuore splende sempre il sole e un bellissimo
arcobaleno, così come in questi muffin così in questa torta, sperando vi allieti
gli animi e i palati, vi dedico la Torta
Arcobaleno. Questa
torta può essere preparata con qualsiasi tipo di base, l'essenziale è che sia
bianca, quindi vanno bene i pan di spagna, le torte margherita, paradiso,
ciambelloni semplici, ecc.
La torta che ho usato io è:
Ingredienti:
350 gr farina 00
180 gr burro
175 gr zucchero
3 uova e 1 albume
1 bustina lievito in polvere
2 bustine vanillina
3 dl latte
sale un pizzico
Ingredienti:
350 gr farina 00
180 gr burro
175 gr zucchero
3 uova e 1 albume
1 bustina lievito in polvere
2 bustine vanillina
3 dl latte
sale un pizzico
Procedimento:
Sbattere i tre tuorli con lo
zucchero, mescoliamo il burro fuso
e poco per volta la farina alternata con il
latte,
amalgamate il lievito, il sale e i tre albumi montati a neve ferma,
mescolando dal basso verso l'alto, procuratevi 4 o 5 scodelline a seconda di
quanti colori vorrete usare e dividete l'impasto in ugual misura in ognuna,
aggiungendo del colore, così
Poi versate nello stampo imburrato,
procedendo dal centro dello stesso,
aggiungete i colori alternandoli, così
fino a terminarli tutti.
fino a terminarli tutti.
In forno caldo per 45 minuti a 180°,
nello stampo da 20 cm, guardate:
Tazzine fantasia al Mars
Dicono che questo week end arrivi ‘Beatrice’…
mi chiedo questa modo di dare un nome ad ogni evento climatico da dove nasca,
sicuramente in passato l’Italia non è mai stata così fantasiosa negli aspetti
climatici, per lo meno non così tanto come in questo ultimo periodo, tanto da
emulare forse l’America, che conosce bene le intemperie del caso e lì forse il
dare un nome alla imminente catastrofe climatica può avere anche un senso, ma
qui, sinceramente, la cosa mi mette allegria e tristezza al contempo. Finora
son arrivati in ordine sparso Nerone, Caligola, Caronte, Lucifero,
Beatrice, chissà quanti ancora ne
arriveranno con l’autunno alle porte e scommetto che presto in Italia scoppierà
anche il toto nome, tipo per le gravidanze, ‘che nome gli mettiamo al tifone
previsto per questa settimana?’ oppure ‘oh arriverà un acquazzone senza impari
come lo chiamiamo?’ e lì giù i nomi più significativi, nomi che ognuno di noi
possa ricordare e che ogni giornalista sarà entusiasta di ‘smaronarci’ sui
tabloid e in tv incutendo paura o esasperazione, a seconda dei casi, finché non
arrivi qualcos’altro che distolga l’attenzione. Mi chiedo che fine abbiano
fatto le acque chete di una volta o le soavi nevicate o le folate di vento che
sì ci staccavano le tende da sole ma per lo meno non incutevano terrore
pensando che Lucifero era alle porte… l’Italia delle ‘cose in grandi’ anche
negli aspetti climatici… mah! Allietiamoci con questi dolcetti, in previsione
dell’arrivo della bella Beatrice, che spazzerà via questo caldo afoso e porterà
con sé acqua, grandine, trombe d’aria, ma non temete, anche tanto fresco!
350 g cioccolato fondente
20 pirottini di carta o alluminio
160 g barretta Mars a pezzetti
120 ml panna da cucina
80 g cioccolato bianco
Procedimento:
Sciogliete in una terrina il cioccolato fondente a bagnomaria.
Sciogliete in una terrina il cioccolato fondente a bagnomaria.
Con un pennello alimentare stendete
uno strato nei pirottini, fate freddare in freezer e ripetete l'operazione per
tre volte, fino a quando vedrete che si è formato uno strato di cioccolato ben
saldo.
Riempite i pirottini per quasi 2/3
del volume.
Poi chiudete il cestino con il cioccolato fondente fuso rimasto.
Ponete in freezer a far rapprendere.
Nel frattempo fate fondere a bagnomaria il cioccolato bianco.
Nel frattempo fate fondere a bagnomaria il cioccolato bianco.
Create una sacchetta a poche con la
carta da forno e decorate i cioccolatini, tolti dal freezer, con fantasia .
Cheesecake Alle Verdure Miste
Ingredienti:
125 gr grissini al pomodoro
140 gr burro morbido
400 gr formaggio spalmabile
Un barattolo di verdure miste
(andrebbe bene la giardiniera ma
per dare un tocco in più, ho usato il condimento per l’insalata di riso/pasta)
(le verdure presenti sono: peperoni, sedano, cipolline, carote, pomodori,
piselli)
150 ml panna da cucina
8 gr fogli gelatina
q.b. rosmarino
q.b. sale e pepe
Procedimento:
Frullate i grissini con il burro morbido (meglio non sciolto a
bagnomaria perché resta più digeribile).
Livellateli nello stampo, foderato di carta da forno bagnata e
strizzata.
Ponete in freezer per 30 minuti.
Nel frattempo sciogliete in acqua fredda i fogli di gelatina ed
una volta pronti, strizzateli e metteteli in un recipiente dove avrete fatto
scaldare la panna liquida, senza farla bollire.
Lavorate a crema il formaggio spalmabile,
versate il barattolo
di verdure miste,
aggiustate di rosmarino, sale e pepe ed infine versateci la
panna con la gelatina.
Mescolate bene e versate, livellando, sulla base di grissini.
Ponete in frigorifero per 4 ore.
Una volta pronto, togliete la carta forno e decorate, io ho
aggiunto 4 pomodorini varietà Piccadilly tagliati simil conchiglia.
E’ un piatto fresco, adatto per un pranzo estivo o un pic nic
all’ultimo grido J .
lunedì 20 agosto 2012
Ferie Finite…! - Torta Di Riso Con Cacao E Pinoli
Ciao a tutti, oggi mi sento particolarmente bene. E’ lunedì, ho ripreso a lavorare sebbene lo studio sia effettivamente chiuso per ferie, ma l’ultimo periodo era diventato un inferno tra telefonate e gente che arrivava per le più svariate motivazioni, praticamente ci è stato impossibile affilare due giorni di lavoro fatto bene. Così finita la settimana di Ferragosto in cui son stata in ferie, ferie cittadine direi, mare, montagna, cenette sul balcone, pranzetti on the beach, passeggiate cittadine, diciamo che mi son goduta la vita estiva della città e devo dire che non si sta male, anzi! Meno folla per tutto, meno file alle casse nei super, meno gente per la strada, meno file alle poste, spiaggia abbastanza sgombra, mare pulito, insomma una settimana dedita alla calma e al relax, la città offre abbastanza svaghi, meno male, credevo di risentirne ed invece abbiamo deciso che l’anno prossimo ce ne faremo due di settimane in città J !!!
Ovviamente in questa settimana a parte il post delle torte non ho inserito l'altro lunedì, come vi avevo anticipato, mi son data da fare ugualmente! Inverno od estate, autunno o primavera, quando si ha il forno/fornello nelle vene si spignatta sempre e comunque! Questa è una mia teoria, certo il forno è un po’ stressato, ma ne vale sempre la pena, devo sperimentare, non mi posso fermare, la concorrenza è ovunque L !!! Comuuunque….
Questo lunedì vi voglio proporre qualche ricettina sfiziosa, giusto per non perdere il ritmo.
Pertanto ecco a voi:
Pertanto ecco a voi:
Torta di riso con cacao e pinoli
Ingredienti:1/2 kg di riso tipo arborio
250 gr zucchero
3 tuorli
1 L di latte
100 gr cacao amaro
70 gr pinoli
scorza di 1 limone
1 fialetta di vaniglia
cannella in polvere
3 cucchiai liquore al cioccolato
250 gr zucchero
3 tuorli
1 L di latte
100 gr cacao amaro
70 gr pinoli
scorza di 1 limone
1 fialetta di vaniglia
cannella in polvere
3 cucchiai liquore al cioccolato
un pizzico di sale
Procedimento:
Fate bollire il latte aromatizzandolo con la vaniglia e un pizzico di sale.
Appena bolle e versate il riso e fatelo cuocere mescolando continuamente.
Spegnere la fiamma dopo 15/20 minuti e lasciate raffreddare, in modo tale che il riso assorbirà tutto il latte.
Fate bollire il latte aromatizzandolo con la vaniglia e un pizzico di sale.
Appena bolle e versate il riso e fatelo cuocere mescolando continuamente.
Spegnere la fiamma dopo 15/20 minuti e lasciate raffreddare, in modo tale che il riso assorbirà tutto il latte.
Mescolando con cura incorporate al composto i vari ingredienti in questo ordine: i tuorli d'uovo, lo zucchero, il cacao, i pinoli, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di cannella.
Aggiungere 3 cucchiai di liquore al cioccolato.
Fate cuocere in forno statico a 180° per 50 minuti ed ecco il risultato finale
lunedì 13 agosto 2012
Rapunzel e Spiderman Cakes
Buongiorno a tutti J! Per chi di voi avesse
seguito il post ieri c’è stata
la festa dei miei nipotini. Per il primo anno non mi sono occupata io del
rinfresco, perché lo studio mi ha trattenuto sui libri per molti giorni,
pertanto ho dovuto declinare l’offerta di lavoro, diciamo così. Le uniche
preparazioni che ho fatto son stati 120 panini al latte (la loro passione) e le
due torte. Come vi avevo anticipato la scelta è stata Rapunzel per la piccola e
Spiderman per l’ormai ometto cinquenne J.
Non vi nascondo che è
stata una bella sfida. Dapprincipio creare la location dei personaggi, così ho
passato una ventina di minuti su you tube a guardare spezzoni del cartoon
Disney cercando di captare le caratteristiche dei due protagonisti, principessa
Rapunzel e camaleonte Pascal. Dopo un po’ mi è venuta l’ispirazione e ho
cominciato a forgiare l’animaletto verde. E’ stato difficile perché più andavo
avanti e più si delimitava tra le mie mani un incrocio tra un varano e un
dinosauro, mi son detta ‘ok, sempre rettile è’ e sono andata avanti, fino al
suo completamento. Alla fine ho ottenuto lui
L'ho guardato e riguardato per un po’, alla fine mi convinceva, un po’ meno
le dimensioni: se mettevo in proporzione avrei dovuto creare una Rapunzel a
dimensioni torta J !!!! Beh, non era tempo
di battute dovevo procedere. Così ho cominciato con la principessa…un delirio! All’inizio
le volevo dare connotazioni fumettistiche, però ho fatto lo sbaglio di
cominciare dalla testa, nel senso che dopo aver creato la gonna (la postura era
in piedi), e il busto e prima dell’assemblaggio mi son dedicata alla testa,
quindi all’espressione degli occhi e del volto in generale, ma non mi
convinceva. La ciliegina sulla torta è stata quando ho montato tutti i pezzi e
sembrava che stesse facendo esercizi di squat, perché si accasciava sul sedere
e per quante volte la sollevavo, si afflosciava sempre… ho pensato ‘bene, se
inserisco la testa diventa una pialla’, così non ho neanche provato, ho
sfasciato tutto (ci avevo lavorato quasi due ore, grrrrrr) e mi son mantenuta
la testa, perché in fondo aveva un’espressione simpatica, anche se pelata
un po’ mi sono
demoralizzata, sapevo che Rapunzel era un osso duro, così l’ho lasciata perdere
per un primo momento e ho ripreso a glassare e rivestire le torte.
Verso il primo
pomeriggio ho ripreso in mano la situazione, dovevo provvedere non solo con Rapunzel ma anche con Spiderman, visto che le torte erano terminate.
E’ stato un momento, ho
cominciato a plasmare le gambette, la gonna, il busto, due particolari all’abito,
sbuffi alle maniche e intreccio al corpetto, ho creato il volto con la mitica
tecnica del calco, che poi vi posterò il procedimento (procedimento preso da un
sito, non sono ancora diventata Michelangelo!), decorati occhi e bocca, son
passata alla lunga chioma e questo è il risultato
Alla fine, tutto
sommato, per come si era messa la mattinata, sono soddisfatta di aver creato un
personaggio che al primo colpo da l’impressione dell’originale, non fosse altro
per il particolare dei lunghi capelli. Era una volta la Barbie o Poochie, ora
la vita si è complicata, eh eh eh!
Foto d’insieme dei personaggi
e della torta di Rapunzel
Rapunzel. Base pan
di spagna al cacao (vi dovrò mettere la ricetta, davvero soffice), crema
chantilly e chantilly al cacao, bagna succo arancia, copertura panna,
decorazioni in 3D e non in fondente di zucchero.
L’altra sfida è
stata la torta di Spiderman, personaggio dei fumetti che svolazza da un palazzo
all’altro. Sul web perseverano foto di lui tra i grattaceli, questo è un tipo
che si da molte arie, è sempre in volo con le sue ragnatele, ma di fare anche
la ghiaccia reale per le ragnatele proprio non era il caso, chissà se avrebbe
retto una notte intera e mezza giornata prima del fantomatico ‘momento torte’,
così mi son data alla pittura.
Dopo Rapunzel, che alla
fine ci ho lavorato 40 minuti, ho creato Spiderman. Il lavoro è stato certosino
giusto sul busto, per ricreare con il pennarello alimentare tutte le ragnatele
e il ragno centrale, ho perso poi un po’ di tempo con gli occhi della maschera,
più lo guardavo e più mi sembrava l’uomo mosca il famosissisimo Flyman, altro
che uomo ragno, ah ah ah! Ma alla fine sembra che una connotazione gliel’abbia
data, in posizione ‘gambe incrociate’
non potevo
rischiare un altro afflosciamento!!! (alla fine comunque si accasciava di
dietro, tipo 'sono stanco ho svolazzato troppo mi faccio una pennichella'... io e
le mie creazioni!).
La torta di Spiderman è un tripudio alla città, il contrario rispetto la torta bucolica di Rapunzel
Spiderman. Base pan
di spagna classico, crema pasticcera per la farcitura intervallata da ottimi
mirtilli freschi, bagna succo arancia, copertura panna, decorazioni in 3D e non
in fondente di zucchero.
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